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Van Gogh-(LSSEV)

Vincent Van Gogh (1853-1890)

Van Gogh è un artista che si sente escluso dalla società, diventando un disadattato destinato alla follia e al suicidio. Si interroga pieno d'angoscia sul significato dell'esistenza, del proprio essere nel mondo, ponendosi dalla parte dei diseredati, delle vittime: i lavoratori sfruttati, i contadini a cui l'industria toglie il sentimento  dell'eticità e della  religiosità del lavoro. È pittore per disperazione. Aveva tentato di inserirsi nella società ma ne era stato respinto. A trent'anni si rivolta, la sua rivolta è la pittura, in soli cinque anni di produzione frenetica: la pagherà con il manicomio ed il suicidio.

Vita e opere nell'arte di Van Gogh sono strettamente intrecciati.

È ripercorrendo la sua breve ma travagliata vita descritta minuziosamente nelle sue numerose lettere, che possiamo capire il disagio interiore trasmesso nelle sue opere.

      

Le lettere di Van Gogh sono principalmente indirizzate al fratello Theo con cui aveva un fortissimo legame e dal quale fu sostenuto finanziariamente. Esse sono molto spesso affiancate da piccoli disegni ed il loro studio condotto dal Van Gogh Museum di Amsterdam ha consentito di ricostruire una  dettagliata biografia che termina con il suicidio a soli trentasette anni. 

Si era accostato alla pittura solo dieci anni prima ma è solo negli ultimi cinque anni che esplode la potenza della sua arte con una produzione frenetica.

La sua pittura ci racconta lo squilibrio delle sue emozioni, l'esplosione di gioia di fronte alla natura, il bisogno insoddisfatto di relazioni, il dolore del suo disagio mentale e alla fine ci racconta lo smarrimento che proviamo di fronte a noi stessi facendo emergere parti nascoste dentro di noi. Ecco perché Van Gogh piace ed è il pittore alla radice dell'Espressionismo.

Vita e opere

Nasce nel 1853 a Zundert nel Brabante, una regione dell'Olanda, figlio di un Pastore Protestante, trascorre la sua infanzia a contatto con il mondo rurale ma interrompe gli studi secondari ed il padre lo invia a l'Aia (1869) dove lavora per lo zio nella ditta di stampe Goupil.

Dopo l'Aia è inviato per un breve periodo nella sede Goupil di Londra e nel 1875 nell'importante sede di Parigi dove visita sicuramente il Louvre .

A Parigi comincia ad essere ossessionato dalla religione, frequenta chiese, diventa molto moralista e legge in continuazione la bibbia, tanto da non rendere sul lavoro ed essere licenziato nonostante la parentela col proprietario.

Lascia Parigi intenzionato a seguire la sua vocazione religiosa per diventare Pastore Protestante e va ad Amsterdam ospite dello zio Comandante della Marina per frequentare la facoltà di teologia ma interrompe gli studi.

Rimane, comunque, attaccato ad una forte fede e dopo un corso a Bruxelles intraprende la strada di predicatore nella regione mineraria del Borinage in Belgio. (1878)

                                   Industria mineraria carbonifera nel Borinage-  1879                                 - Il ritorno dei minatori - 1881.                              Donne che portano sacchi di carbone-1882- Otterlo

 

Dona tutto ciò che possiede, perde i contatti con i parenti e sceglie  di vivere a contatto coi poveri e gli ultimi della società. Scende anche coi minatori nelle miniere a 700m di profondità tanto da venir soprannominato “Cristo delle miniere”.

Anche questa strada però fallisce, non viene accettato e non gli viene rinnovata la nomina a predicatore.

L'esperienza lavorativa nella società di stampe lo aveva già messo in contatto con l'arte e sempre aveva sentito il bisogno di rappresentare il mondo povero e rurale con i numerosi disegni inseriti nelle sue lettere al fratello Theo.

Dopo tanti fallimenti anche su consiglio di Theo che lavorava a Parigi nel commercio d'arte, Vincent decide di intraprendere la carriera artistica.

 

Nel 1881 torna in Olanda a Etten dalla famiglia e qui, attratto dal mondo rurale dipinge i contadini del posto. Forte su di lui è l'influenza di Millet e dei paesaggisti di Barbizon. Dopo tanti fallimenti ora ha trovato la sua strada.

                                                                                                                                                                             Il Seminatore 1881- Penna e acquarello su carta- Otterlo                                    Francois Millett - Il Seminatore 1850, Olio su tela - Boston

 

Si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Bruxelles ma non supera l'esame di Ammissione.

Alla fine del 1881 si trasferisce all'Aia dove prende lezioni di pittura nell'atelier di suo cugino, il pittore Anton Mauve.

Il suo primo quadro è una "Natura morta con cavoli e zoccoli".

        

Dipinge la mensa dei poveri, la gente dell'ospizio, marine, pescatori ed una bibbia.

Dopo alcune delusioni in amore , va a convivere con Sien una prostituta madre di un figlio e incinta, rappresenta Sien in molti suoi ritratti.

Significativo è un disegno di Sien realizzato su carta stesa su legno dove rimangono impresse le venature del legno.

Vorrebbe sposare Sien ma per le difficoltà economiche lei torna a prostituirsi spingendo Vincent ad interrompere la relazione ed abbandonare l'Aia.

(1883) -Ricercando ancora il contatto con il mondo rurale si traferisce per un breve periodo nel Brente (Olanda del nord) ma soffre di solitudine e raggiunge la famiglia a Nuenen, appoggiandosi al loro sostegno economico.

                                      I Mangiatori di patate- 1885- Museo Van Gogh Amsterdam                                                Lettera a Theo con i Mangiatori di patate -1885-  Amsterdam V.G. Museum

 

Sempre attratto dagli umili, dipinge tessitori e contadini al lavoro e i “Mangiatori di patate” mettendo in risalto la durezza dei volti e le mani nodose dei contadini. Muore improvvisamente il padre e lascia la vita rurale nel Brabante, troppo chiusa, per trasferirsi ad Anversa (fine 1885) alla ricerca di stimoli e sbocchi artistici, in un ambiente più vivace culturalmente.

Nel 1886 frequenta l'Accademia di Anversa dove esegue una copia del Discobolo di Mirone da un modello in gesso, non essendogli consentito al primo anno di dipingere nudi dal vero. La rigidità dei modelli di accademia non è per lui che è alla ricerca di uno stile personale, abbandona l'accademia per dipingere vere modelle in diversi atelier.

La svolta di Parigi

Nel marzo 1886 si trasferisce a Parigi dove il fratello Theo lavora nelle gallerie d'arte, va a lezione dal pittore Cormon e fa amicizia con Toulouse Lautrec, Emile Bernard e Gauguin.

Parigi è una svolta fondamentale nell'arte di Vincent in quanto sperimenta tutte le tecniche possibili. Assimila la tecnica dei Neoimpressionisti col Puntinismo di Seurat e il Divisionismo, schiarisce i colori e li rende vivaci, studia gli impressionisti e dipinge vedute di Montmatre e vedute di città usando anche colori acquosi che colano (Boulevar de Clicy). Raffigura numerose nature morte di fiori per venderle ma rappresenta fiori secchi e appassiti con colori pastosi che il pubblico non gradisce. Esegue ben 26 autoritratti indagando se stesso. Affascinato dall'arte giapponese la imita.


Van Gogh Museum Amsterdam- Montmatre - 1887  Vincet Van Gogh andò a vivere a Parigi nel 1886, vi rimase per due anni, e in quel periodo si trasformò da pittore tradizionale a moderno. Scoprì il lavoro degli impressionisti e puntinisti e lui stesso iniziò a sperimentare queste tecniche.  -Montmatre, Mills and vegetable gardens- Per esempio questo fu dipinto a Montmatre. Ha usato uno strato molto sottile di pittura. Nel disegno si può persino vedere il disegno sotto il colore. Ha lavorato con puntini e corti tratti. I dipinti che fece a Parigi sono molto più chiari di colore rispetto a quelli olandesi. Questo fu dipinto a Montmatre dove viveva con suo fratello Theo. La città è qui dietro. Intorno al Mulino a vento c'erano locali di divertimento, caffè e sale da ballo. C'era un punto qui da dove avevi una vista incantevole sulla città. Questo Mulino  c'è ancora a Montmatre. L'altro mulino non c'è più ma figura in una cartolina del 1900. Qui pui vedere lo stesso stretto sentiero. Nel 1911 il mulino fu abbattuto per fare spazio ad Avenue  Junot e condomini. Van Gogh dipinse molto a Montmatre. Dopo possiamo vedere un grande quadro.Per quello spostò il cavalletto a questo punto e dipinse la vista guardando in quella direzione.-  Montmatre behind the Moulin de la Galette- Questo dipinto fu selezionato da Van Gogh per la sua prima pubblica esposizione a cui prese parte nel 1888 a Parigi.Era uno dei tre dipinti con cui si presentò. Potete vedere quanto avesse imparato in termini di colori e tecniche. Egli mise a frutto tutto quello che aveva scoperto nei suoi due anni a Parigi. Potete vedere le molte nuove tecniche: puntini e macchie.Questo dipinto fu eseguito sulla stessa collina come abbiamo visto nell'altro quadro proprio ora, ma un poco dopo. Qui c'erano orti. In lontananza vedete la città e le fabbriche.       È un grazioso paesaggio estivo.Lo stesso Van Gogh disse che respirava ara fresca e gioia. Ne fu contento. - Garden in Montmatre with lovers.-Anche quest'altro quadro piaque a Van Gogh. È grande. Una delle più grandi tele che fece a Parigi. È una pittura molto puntinista, usò le tecniche sviluppate da Seurat e Signac basate silla teoria del colore. Punti e macchie furono accostate affiancate fondendosi nella percezione dell'osservatore. Abbinò i colori allo stato puro. Colori contrastanti. Potete vedere i miliardi di puntini e macchie. Egli fu rigido come Seurat e Signac ma sviluppò una sua variante del puntinismo.In questo particolare quadro lo potete vedere molto chiaramente. Lo ha fatto nel piccolo parco di Montmatre. Pensiamo che sia il parco ai piedi del Sacro Cuore. Appare differente ora ma nelle vecchie fotografie è ancora più o meno così. Montmatre Mulini e orti- (1887)- Montmatre dietro il Mulino de la Galette (1887)- Giardino a Montmatre con amanti .Vincent Van Gogh (1853-!890)                                                                          


 

                                                                           Parigi - Boulevar de Clicy                                                     Orti a Montmatre                                            Parigi- vista da apparameno di Theo

                

   Giapponiserie: Cortigiana (Eisen)-   Ponte sotto la piggia da Hiroshige.                Autoritratto come pittore-1887  

 

     

                              Autoritratto con cappello 1887                                                                                         

Anche a Parigi diventa alla fine insofferente dell'ambiente della città, decide allora di spostarsi nel sud della Francia ad Arles ricercando un contatto col mondo rurale e mediterraneo.

1888 Arles

Ad Arles alloggia nella “Casa Gialla” della quale rappresenta la famosa “Camera da letto”.            

Attratto dai colori del sud più caldi, li rappresenta in modo vivace facendo uso prevalentemente del giallo e dandogli notevole spessore. Usa anche l'inchiostro per riprodurre i paesaggi che studia prima di dipingerli su tela.

A contatto col mondo rurale torna al tema della vita di campagna che aveva rappresentato in Olanda. Dipinge il "Seminatore" rifacendosi ancora a Millet, "Mietitori", il "Postino Roulen".         , "Notte stellata sul Rodano", più versioni di "Girasoli", "Caffè sotto le stelle", "Caffè di notte".   

   

       Camera da letto 1888 - Amsterdam Van Gogh Museum

 

                                                                             

Seminatore col sole al tramonto.1888- Otterlo Kroller Muller Museum                                               Il postino Roulin-1888 Boston- Fine Art M.

 

          

    Caffè sotto le stelle- 1888-  Mueo d'Orsay                     I Girasoli- 1888- Monaco- Neue Pinakothek

 


         Caffè di notte-1888 New Haven -Yale University Art Gallery

Usando moltissimo colore chiede sempre soldi al fratello Theo che credendo in Vincent lo finanzia.

Vincent invita Gauguin ad Arles dalla Bretagna per formare un sodalizio artistico scambiandosi esperienze. Van Gogh e Gauguin convivono nella famosa casa gialla e Gauguin convince  Vincent a disegnare di ricordi ma Van Gogh mantiene comunque un rapporto diretto con la realtà: dipinge vedute marine a Saintes Maries de la Mer dove granelli di sabbia, per il vento, si saldano coi colori densi della tela.

Durante una violenta crisi litiga con Gauguin e si taglia il lobo di un orecchio consegnandolo poi ad una prostituta del bordello che frequentava. Gauguin lascia bruscamente Arles e Theo raggiuge il fratello ricoverato  all'Ospedale per assisterlo.

Fallisce così un altro suo sogno e forte è la delusione per Van Gogh.

Uscito dall'ospedale si butta a capofitto nella pittura perché solo dipingendo riesce a stare meglio. Ad Arles però lo evitano per i suoi comportamenti strani considerandolo pericoloso. Solo, emarginato in preda a crisi è costretto a tornare nell'ospedale di cui dipingerà più volte il giardino.

Saint Remy- 1889

Nel Maggio 1889 si fa il ricoverare di sua volontà nell'ospedale psichiatrico di Saint Remy a 25 km da Arles accettando la sua malattia mentale.

A Saint Remy dipinge la famosa “Notte stellata” dove i colori sembrano incisioni sulla tela. Rappresenta spesso cipressi che colpiscono la sua immaginazione svettando verso il cielo ma anche ridenti “Mandorli in fiore” in occasione della nascita del figlio di Theo.

 

                                                                                                                                                          Notte stellata- 1889- New York. Museum of Modern Art

 

                                                                                          Autoritratto - 1889- Museo d'Orsay- Parigi                                                         Ramo di Mandorli in fiore- 1890- Van Gogh Museum

 

Vive però troppo isolato, si susseguono ancora numerose crisi ed arriva a mangiare i colori ed ingerire acquaragia. Viene più volte ricoverato e sempre chiuso in manicomio dipinge gli “Iris” ultima sua opera a Saint Remy.

A Parigi nelle mostre, ottiene le prime critiche positive alle sue opere, anche Gauguin si complimenta con lui ma tutto ciò non sembra che lo sollevi psichicamente.

1890 Auvers sur Oise

Sente il bisogno di tornare nel nord della Francia vicino al fratello, lascia definitivamente la Provenza e si trasferisce ad Auvers sur Oise vicino Parigi, dove Theo conosceva il dott. Gachet un medico omeopata esperto in malattie mentali ed appassionato d'arte.

Vincent riproduce il dott. Gachet in atteggiamento malinconico, dipinge un quadro al giorno, sempre numerosi autoritratti e due versioni della “Chiesa di Auvers sur Oise” dove la chiesa è rappresentata di giorno con cielo notturno.

Dopo una discussione con Theo durante una sua visita a Parigi, Vincent depresso, dipinge le sue ultime opere: "Campi di grano con cielo tempestoso" "Campo di grano con corvi" e "Radici e tronchi d'albero" un'immagine estremamente contorta e nodosa e sua ultima opera.

In un campo di grano si spara un colpo di pistola al petto e trascinatosi ferito fino alla locanda dove viveva, muore due giorni dopo assistito dal fratello.

 

Ritratto del dott. Gachet - 1890 - Museo d'Orsay Parigi

 

                                                                                                                                                                      

Chiesa di Auvers sur Oise - 1890- Museo d'Orsay Parigi          

                                                                        

                                                                                                                          Campo di grano con corvi- 1890- Van Gogh Museum Amsterdam

 

           

          Radici e tronchi d'albero -1890- Van gogh Museum Amsterdam

                                                                                                                                                                

 Anche Theo morirà appena sei mesi dopo Vincent ed i due fratelli sono sepolti vicini nel cimitero di Auvers.

Van Gogh - L'arte e la pittura.

Cresciuto in un ambiente rurale e religioso è stato sempre  sensibile al mondo contadino e degli umili ed importante è stata su di lui l'influenza di Millet. Si trovava quindi sempre a disagio nelle città: da l'Aia come Anversa o Parigi e volle tornare sempre a contatto col mondo rurale.

Tutta la sua vita è stata segnata da fallimenti, soprattutto il fallimento come predicatore nel mondo degli umili e ultimi della società lo ha segnato facendolo sentire emarginato tra gli emarginati.

Escluso, emarginato, comprende che quel mondo che ama lo può far suo con la pittura, facendo e rifacendo con forza, fino all'esasperazione. Vincent sentendosi escluso vuole imprime di sé la realtà ed ecco che fa moltissimi autoritratti, disegna su carta stesa su legno lasciando l'impronta delle venature (ritratto di Sien), non si preoccupa del colore che cola (Boulevar de Clicy), lascia che i granelli di sabbia si imprimano col vento nel colore (Vedute a Saint Marie de la Mer), ma soprattutto usa moltissimo colore.

Rispondendo a Theo che lo finanzia e si era  lamentato del troppo consumo di colori, Vincent risponde: "Si lo so ma non posso farne a meno". Van Gogh con lo spessore del colore dà materia e consistenza a qualcosa che non ce l'ha e cioè i propri stati d'animo e il suo travaglio interiore.

In questo Van Gogh è il vero precursore dell'espressionismo.

Oltre allo spessore e alla violenza del colore, anche il “gesto” di Van Gogh è importante: nei suoi tratti divisionisti che sembrano incisioni mette tutta la sua violenta disperazione anticipando l'Action Painting. 

Nella sua crisi psichica, inoltre, anche in quel voler ingoiare i colori e bere l'acquaragia vi era forse il tentativo di renderli consistenti dentro di sé: "Dare consistenza tramite il colore alla sua disperazione interiore".

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