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William Blake, poeta ed artista
William Blake è stato un poeta, un pittore e un incisore inglese.
Nato a Londra, ha vissuto un'esistenza difficile. Poco riconosciuto in vita, è oggi considerato una delle figure più eminenti del Romanticismo anglosassone per il suo amore per l'immaginazione, per la dimensione onirica, per il misticismo. Fu molto sensibile e partecipe delle grandi questioni del suo tempo: dalla Rivoluzione francese, alle prime rivendicazioni per la libertà e per la giustizia sociale.
Detestava tutto quello che opprimeva l'animo dell'uomo e la sua libertà. Nella sua opera poetica più famosa, Il matrimonio del cielo e dell'inferno, afferma:
«Gli uomini vengono ammessi in Paradiso non perché abbiano dominato e frenato le proprie passioni o non ne abbiano avute affatto, ma perché hanno coltivato la loro capacità di conoscere. Il Tesoro del Paradiso non è la negazione della passione, ma la realtà dell'intelletto, da cui tutte le passioni fuoriescono libere nella loro eterna Gloria.» (dal Il matrimonio del cielo e dell'inferno, William Blake, 1790)
(EN)
«Men are admitted into Heaven not because they have curbed & govern'd their Passions or have No Passions, but because they have Cultivated their Understandings. The Treasures of Heaven are not Negations of Passion, but Realities of Intellect, from which all the Passions Emanate Uncurbed in their Eternal Glory.» (by The Marriage of Heaven and Hell, William Blake)
Il primato dell'immaginazione
William Blake, in linea con il pensiero romantico, credeva nel primato dell'immaginazione. Per l'artista l'immaginazione era l'essenza stessa dell'uomo, possibilità di superare i limiti imposti dai sensi e ricongiungersi con l'infinito e così ricomporre un'unità perduta.
Il suo amore per la poesia, come per le arti visive, esprime questa tensione all'unità, sia dal punto di vista della conoscenza che disciplinare. Difficile dire se Blake sia stato più un poeta o più un pittore. L'artista era interessato a decodificare e rappresentare il mondo secondo una sua personale mitologia fatta di simboli e connessioni sentimentali.
Ogni cosa per Blake poteva trasformarsi in mito, in racconto fantastico sia attraverso la poesia che attraverso il disegno ed il colore. Poesia, disegno e colore erano per Blake inscindibili.
Non a caso, per questa sua predilezioni per i simboli, per la sinestesia, per le connessioni tra arte e letteratura, Blake sarà molto amato dai pittori Preraffaelliti e dai Simbolisti, anticipando anche le ricerche tra arte e inconscio del Novecento.
Blake e l'illustrazione
Oltre alla poesia, Blake si occupò di illustrazione, a cui si prodigò in modo particolare, sperimentando anche nuove tecniche. Attratto da letture legate al misticismo, alla religione, al mito, illustrò testi come: il Libro di Giobbe, il Paradiso perduto di John Milton, la Divina Commedia di Dante Alighieri.
Anche la sua opera più illustre in prosa poetica, Il matrimonio del cielo e dell'inferno, è corredata da numerose illustrazioni in acquaforte, tanto da essere considerato un testo miniato.
Blake e Dante
La fascinazione di Blake per Dante non sorprende, dal momento che l'artista amava le atmosfere medievali, i grandi libri sacri, le visioni apocalittiche.
L'incarico di illustrare il celebre poema dantesco, la Divina Commedia, fu commissionato all'artista nel 1824. Questi vi lavorò fino alla sua morte, sopraggiunta tre anni dopo nel 1827.
In questi anni Blake produsse ben 102 illustrazioni, realizzate con diverse tecniche, dagli schizzi a matita agli acquarelli.
Le scene, da lui illustrate, mostrano paesaggi infernali e visioni celestiali, corpi umani deformati, creature mostruose e personaggi angelici.
L'opera del celebre poeta fiorentino consentì a Blake di fare sfoggio di tutta la sua debordante immaginazione.
William Blake, pur restando fedele al testo, attraverso l'illustrazione della Commedia non perse occasione di esprimere il suo originale punto di vista su questioni universali come la salvezza, il castigo, la colpa, il peccato.
Tra le illustrazioni più note ricordiamo: Dante corre tra le tre Bestie (Inferno, Canto I); il Girone dei Lussuriosi: Francesca da Rimini - il Turbine degli amanti (Inferno, Canto V); Beatrice si rivolge a Dante dal suo carro trionfale (Purgatorio, Canto 29). (Molti degli originali di questi splendidi disegni sono conservati alla Tate Britain di Londra).
Cerbero (Inferno, Canto 6) Beatrice si rivolge a Dante dal carro trionfale (Purgatorio, Canto 29)
Analisi di: Beatrice si rivolge a Dante dal carro trionfale
Beatrice si rivolge a Dante da un carro trionfale è un acquarello realizzato da Blake per la Commedia tra il 1824 e il 1827, attualmente conservato alla Tate Gallery. L'episodio racconta il primo incontro di Dante e Beatrice. La donna, che all'interno della Divina Commedia ha il compito di accompagnare Dante nell'ultimo tratto del viaggio attraverso il Paradiso, appare al poeta su un carro trionfale che rappresenta la Chiesa. Il carro è trainato da un grifone. Beatrice, alla sommità del carro, è circondata dai quattro evangelisti (Luca, Marco, Matteo, Giovanni) rappresentati nelle loro abituali sembianze allegoriche (tetramorfo), un bue, un leone, un angelo, un acquila. Ai piedi del carro, sono situate le allegorie della Fede (in bianco), della Speranza (in verde) e della Carità (in rosso), le virtù teologali.
I colori sono cangianti e numerosi, ne emerge un'atmosfera fantastica ed evanescente. Come in altre opere di Blake, il disegno è attraversato da vortici e fumi, da veli ed apparizioni che sembrano improvvise ed inaspettate. Ogni cosa sembra animata e pulsare di luce propria. Dalla possente volumetria delle figure è chiara l'ammirazione di Blake per Michelangelo. L'artista era molto affascinato dalla pittura italiana, dai grandi autori del tardo Rinascimento, dalla miniatura medioevale, da Dürer.
Le tecniche
Blake ebbe il merito anche di sperimentare un nuovo tipo di tecnica a incisione: l'incisione a rilievo.
Altri autori che hanno illustrato la Divina Commedia
La Divina Commedia, senz'altro una delle opere più importanti della letteratura italiana e considerata un capolavoro mondiale senza tempo, ha sollecitato la fantasia di numerosi artisti.
Il poema, nel corso della storia, è stata oggetto di svariate rappresentazioni, tra le più importanti ricordiamo quelle di: Botticelli (1445-1510), Gustave Dorè (1832-1883), Salvador Dalí (1904-1989)
Botticelli - Divina commedia, 1480-1495 (100 disegni su pergamena)
William Blake - Divina Commedia, 1824 (102 acquarelli)
Gustave Doré - Divina Commedia, 1861 (136 incisioni)
Le illustrazioni delle Divina Commedia di Salvator Dalì , 1957 (100 xilografie)
Glossario dell'arte
Simboli e allegorie
Fonti di critica e testi antologici
Esercitati con l'insegnante provando ad analizzare testi critici e fonti. Troverai, allegati all'unità, i seguenti file:
File - Il documento raccoglie delle poesie di William Blake tradotte dall'inglese all'italiano
File 2 - Il documento raccoglie dei piccoli saggi su alcuni dei temi contenuti nell'opera di Blake.
ESERCIZI
Esercizio 2
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