4.1. Contesto
Non esiste una metodologia specifica che si riferisce al CLIL. Tuttavia, secondo Pavesi et al (2001) in diversi paesi sono presenti alcune caratteristiche comuni, e "il CLIL richiede metodi attivi, gestione della classe cooperativa ed enfasi riguardo a tutti i tipi di comunicazione (linguistica, visiva e cinestetica)".
- Nel CLIL è importante utilizzare supporti audiovisivi e multimediali per superare le difficoltà causate dall'uso di una nuova lingua.
- Pavesi et al sottolineano l'importanza di utilizzare metodi olistici di apprendimento così come incoraggiano un apprendimento che derivi dalla pratica e da esperienze concrete.
- Pavesi et al suggeriscono anche l'uso della lingua target (LT) per una comunicazione autentica, senza prestare troppa attenzione agli errori di lingua.
- L'insegnamento di una lingua aggiuntiva e di un contenuto nello stesso tempo dovrebbe prevedere anche l’introduzione di strutture linguistiche come la riformulazione, la semplificazione e la formulazione di esempi.
- Quando si vuol comunicare, il code switching (passaggio da parte degli studenti dalla lingua da apprendere alla lingua franca (LFS)) dovrebbe di norma essere l'ultima opzione.
- L'uso della lingua franca (LFS) da parte del docente CLIL dovrebbe essere ridotto al minimo e possibilmente evitato a meno che non strettamente necessario (Ioannou Georgiou, S e Pavlou, P (2011)).
- Tuttavia, Butzkamm (1998) suggerisce che 'agli studenti, soprattutto nelle prime fasi del CLIL, può essere consentito un code-switch, cioè utilizzare alternativamente la LFS o la LT / LA, o mescolare le due lingue, al fine di ottenere una maggiore efficacia del messaggio, oppure al fine di poter continuare una conversazione'. Ad esempio, presso l'Istituto Comprensivo Statale "Monte Grappa" (un membro del progetto CLIL4U UE), gli studenti sono autorizzati, al fine di superare la loro riluttanza, ad usare la lingua italiana (la LFS) e non sono costretti a parlare la lingua supplementare (LT / LA) pubblicamente in classe per evitare un eventuale imbarazzo iniziale.
- Se possibile, eventuali problemi di contenuto e / o di lingua devono essere superati in fase di progettazione con la collaborazione degli insegnanti di contenuto e di lingua.
- I docenti CLIL devono possedere capacità di lavoro di squadra, utili durante la fase della programmazione e durante l'insegnamento.
- In fase di pianificazione delle lezioni, i docenti devono tener conto del livello di lingua LA / LT degli studenti.
- Pavesi et al suggeriscono che agli alunni delle scuole elementari potrebbero essere impartite brevi lezioni giornaliere di lingua della durata di 10-20 minuti, o si potrebbe impiegare fino al 50% di tutte le lezioni con il LT / LA, concentrandosi principalmente sulle competenze linguistiche orali di espressione e di ascolto.
- Sia Pavesi et al (2001) che Ioannou Georgiou, S e Pavlou, P (2011) riferiscono che quando si pianifica un programma CLIL, è importante prendere in considerazione:
- l’età dei bambini, i bisogni, gli interessi e le competenze linguistiche generali
- le competenze del docente, la sua formazione e la sua esperienza nell’insegnamento CLIL, nonché la sua padronanza della seconda lingua
- il supporto amministrativo della scuola, le risorse e i materiali a disposizione
- le risorse della comunità locale
- la motivazione degli studenti e l'interesse dei genitori
- i risultati e gli obiettivi
In pratica, l'approccio CLIL all'insegnamento può assumere molte forme, dall'insegnamento di un intero programma nella nuova lingua (immersione totale), fino all’adattamento dei corsi di lingua esistenti con l’introduzione di un focus su contenuti disciplinari.
Lo schema seguente illustra le diversità coinvolte in questo approccio di un continuum tra contenuto e lingua.

Tratto da “Guidelines for CLIL Implementation in Primary and Pre-primary education”, p.16
http://www.schools.ac.cy/klimakio/Themata/Anglika/teaching_material/clil/guidelinesforclilimplementation1.pdf